26 Agosto 2016
Da oltre due mesi i copti egiziani sperano che una nuova legge in discussione sulla regolamentazione della costruzione dei luoghi di culto possa porre fine alle discriminazioni nei confronti della loro comunità. La nuova legislazione dovrebbe sancire il superamento definitivo del cosiddetto khatt humāyūnī – il “rescritto imperiale” in vigore dal 1856 che poneva l’edificazione delle chiese sotto la giurisdizione del governante, e delle dieci condizioni che nel 1934 il ministero dell’Interno egiziano aggiunse, facendo diventare l’edificazione delle chiese una questione burocratica lunga e spinosa.