13 Luglio 2020
Dell’intervista a Silvia Romano, diventata Aisha durante il suo lungo rapimento in Africa, mi ha particolarmente interessato il tema della libertà. A muovermi non è solo l’affetto per lei (angoscia, preghiere e, infine, gioia di rivederla tornare sana e salva, a prescindere dal vestito) ma anche il lavoro di studio dell’islam e quello di osservazione diretta delle conversioni in stato di detenzione. Per entrambi i motivi il testo pubblicato su un sito islamico italiano merita attenzione. Noto preliminarmente che il taglio apologetico (così mi sembra) ne attenua il valore documentario.