27 Gennaio 2025
In questi ultimi giorni, Etty Hillesum mi ha costretto a ricordare una lettura del periodo della mia giovinezza. Si tratta del libro di Elie Wiesel, La notte[1], in cui viene narrato un tragico momento, vissuto dall’autore, nel campo di sterminio nazista di Auschwitz II-Birkenau. Racconta dell’esecuzione di due adulti e di un bambino. Ho visto altre impiccagioni, ma non ho mai visto un condannato piangere, perché già da molto tempo questi corpi inariditi avevano dimenticato il sapore amaro delle lacrime. Tranne che una volta.